La fotografia analogica sta tornando a far parlare di sé, nonostante il prepotente avvento del digitale abbia, negli ultimi anni, tentato di sostituirla sotto ogni punto di vista.
Ebbene sì, stiamo pian piano assistendo alla riscoperta delle foto su pellicola, proprio quelle che, i ragazzi delle ultime generazioni, hanno avuto modo di ammirare soltanto incollate ai vecchi album di famiglia. Mi riferisco, in particolar modo, alle cosiddette foto istantanee.
Questo ritorno di fiamma, non riguarda però solo alcuni nostalgici della Polaroid, magari un po’ avanti con l’età: la bella notizia è che, la foto analogica, sta affascinando e conquistando anche un pubblico decisamente più giovane.
Da dove nasce questa riscoperta di un modo di fotografare per troppo tempo dimenticato, ma dalle mille potenzialità? E perché, ormai abituati ad avere serie infinite di scatti a portata di mano sullo smartphone, oppure memorizzati su personal computer e chiavette usb, dovremmo sentire il bisogno di avere tra le mani pochi scatti realizzati su pellicola?
Una delle principali motivazioni, si nasconde proprio nella domanda, ovvero la possibilità di avere tra le mani la foto appena scattata, la necessità del contatto delle dita con la carta fotografica, sensazione troppo a lungo dimenticata e messa da parte.
Tutto, o quasi tutto, si riassume in una sola parola: emozione. La fotografia digitale, per quanto pratica ed immediata sia, toglie agli scatti gran parte del loro lato emozionale, andato ormai un po’ perduto in favore delle moderne tecnologie.
Oltre al fattore emotivo, la fotografia analogica presenta alcune differenze, rispetto a quella digitale, assolutamente da non sottovalutare. Per quanto riguarda la qualità dell’immagine, oggi esistono in commercio tante moderne macchinette digitali, in grado di restituire scatti eccellenti, molto simili a quelli realizzati con la macchina fotografica analogica.
Un vero appassionato di fotografia, riesce a percepire però al volo la diversa sensazione visiva che si può avere con una foto stampata su di un materiale reale, rispetto a quella impressa su di uno schermo e composta da milioni di quadratini di pixel.
Parlando in particolare di fotografia istantanea, realizzata attraverso una macchina Polaroid, è d’obbligo evidenziare la maggiore lentezza nell’esecuzione dello scatto, che rende il momento immediatamente precedente alla foto unico e speciale.
Qui torna nuovamente in gioco il fattore emozionale, quella trepidante scintilla che si prova subito prima di scattare e, non da meno, la forte emozione nell’attesa, lo stupore di vedere subito tra le proprie mani il risultato. Ecco perché, questa tecnica si rende così adatta quando si intende affrontare un percorso di fotografia terapeutica,
L’immediatezza dello sviluppo dell’immagine, restituisce infine un fascino particolare ad ogni scatto il quale, oltre a regalare un’esperienza tattile del tutto speciale, risveglia oggi un troppo a lungo dimenticato bisogno di fisicità, anche tra le persone più giovani.
La fotografia analogica conquista per la sua unicità, per la sua capacità di suscitare emozioni, per la bellezza delle immagini ottenute e per il particolare percorso emozionale che riesce a scaturire in chiunque si approcci a questa meravigliosa forma d’arte.
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