Hai mai sentito parlare di ritratto emozionale? Oggi ci occuperemo di capire cos’è e perché, un numero sempre maggiore di persone, sceglie di approcciarsi a questa particolare forma d’arte.
Farsi ritrarre in una foto, è un evento che capita spesso a tutti nella vita quotidiana: chi di noi non ha ormai a portata di mano uno smartphone, dotato di obiettivo fotografico, in grado di immortalare il soggetto in qualsiasi situazione? Il risultato delle comuni foto fatte con il cellulare o con le moderne macchine fotografiche digitali, sarà senza dubbio piacevole e perfetto da conservare sul pc, o da postare sui Social.
Per quanto alta sia la risoluzione dello scatto, la bellezza del soggetto, o la perfezione dell’inquadratura, non ci troveremo davanti a quello che viene definito un percorso di fotografia emozionale. Il ritratto emozionale, è unicamente l’arte di raccontare una storia attraverso la fotografia, riuscendo a cogliere particolari sfaccettature del soggetto, in grado di suscitare emozioni in chiunque si trovi ad osservare lo scatto.
Commozione, timidezza, sconforto, vitalità, voglia di rinascita: tante sono le sensazioni che si possono riuscire a trasmettere con una fotografia. Emozioni che derivano dal vissuto e dall’immagine che la persona ritratta ha di sé stessa, da cosa prova nel suo intimo e da quello che vuole esternare e far capire agli altri.
Per questo motivo, il ritratto emozionale diventa lo strumento ideale, quando si decide di intraprendere un percorso di fotografia terapeutica. Conosciuta anche con il nome fototerapia, viene utilizzata allo scopo di rafforzare l’immagine interiore della persona che vi si affida, raccogliendo le sue paure e incertezze e restituendole in scatti che riescono a portarle alla luce e a trasformarle in veri punti di forza.
Un ritratto emozionale è in grado di catturare le emozioni più profonde del soggetto, per poi restituirle all’esterno, in immagini. Per crearlo, servono grande sensibilità e attenzione al dettaglio, oltre a una forte passione per l’arte fotografica.
Lo scopo di un percorso di fotografia emozionale, è certamente quello di riuscire a trasmettere un sentimento agli occhi di chi guarda, ma non solo. Spesso, questa forma d’arte viene utilizzata come terapia per ritrovare fiducia in sé stessi e riconquistare l’autostima, evocando pensieri, sentimenti, esperienze di vita vissuta.
Questo tipo di fotografia rappresenta dunque un mezzo, un potente modo per comunicare un qualcosa, sia esso una sensazione, uno stato d’animo, un pensiero o l’avvenuta riscoperta di sé stessi. Viene affidato al ritratto emozionale il compito di fermare il tempo, immortalare il momento e fare uscire fuori tutto ciò che, altrimenti, resterebbe segretamente racchiuso nell’intimo del soggetto.
Uno scatto destinato a far parlare l’immagine e a raccontare una storia, richiede particolari tempi di esecuzione, molto diversi da quelli necessari per realizzare un comune servizio fotografico. Occorre saper cogliere l’attimo, immortalando precise sfumature del volto e sfaccettature del corpo, che permetteranno allo scatto di poter trasmettere esattamente ciò che si desidera.
Negli anni, ho iniziato ad unire la passione per l’arte fotografica alla splendida sensazione di unicità regalata dalla cosiddetta fotografia istantanea, dedicandomi a realizzare scatti capaci di comunicare emozioni.
Se desideri provare un servizio di fotografia terapeutica che ti permetta di raccontare la tua personale storia, attraverso ritratti emozionali realizzati su Polaroid, contattami al seguente indirizzo: info@solimanopezzella.it.
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